Ciao, benvenuti e benvenute tra noi.
Siamo un gruppo di genitori che condivide esperienze ed emozioni legate al tema della disabilità. Ci siamo incontrati e abbiamo cominciato a… camminare insieme nel 2017 e dal 2019 siamo associazione.
Ma, anzitutto, siamo amici.
Le fotografie qui riunite, in occasione della pizzata associativa del giugno 2019, ci ricordano da dove siamo partiti – ciascuno con la propria storia – come ci siamo trovati – insieme! in associazione – e dove vogliamo andare: avanti, sempre. Insieme.
Se vuoi saperne di più, raccontarci la tua storia o unirti a noi, scrivici!
Si è sempre benvenuti e benvenute tra noi.
DIVERSAMENTE SIMILI
Dalla presentazione ufficiale dell’associazione.
Ci sono stati d’animo che non si possono spiegare. Per comprenderli occorre essere simili.
Ricordo solo smarrimento, dolore, rabbia. E voglio precisare che la rabbia era per il pensiero di tutto ciò che mio figlio non avrebbe mai potuto fare e per la fatica che l’avrebbe accompagnato per raggiungere qualsiasi traguardo.Quando sei genitore, vedi certe situazioni e pensi sempre: queste cose non capiteranno a noi. Capitano agli altri. Non è egoismo, è sopravvivenza.
E poi arriva il giorno. Quel giorno. Davanti alla scrivania di un medico, incolpevole latore di una condanna che lascia l’amaro in bocca. E fa male. Come un pugno nello stomaco. Tanti dubbi trovano conferma. Le paure si affollano e l’unico pensiero è: e adesso come faccio?
Il mondo cambia. Le priorità cambiano. E inizia un periodo buio in cui mi trovo a essere un genitore diverso. E il dolore è immenso. Perché non me, perché lui? Domande che non trovano risposta. Che non possono trovare risposta. Lo sconforto di non sapere cosa sarà di mio figlio. Per la prima volta ho sentito veramente cadermi il mondo addosso.
E subentra quel senso di smarrimento, di inadeguatezza nel viaggiare in una strada tortuosa, fatta di tante salite e poche discese. E di solitudine. Che trovi negli occhi della gente. In quei sorrisi di circostanza. Nella compassione anche dei tuoi amici più cari. Capisci che no, non sono loro, ma sei tu a essere cambiato. Ci sono stati d’animo che non si possono spiegare. Per comprenderli occorre essere simili.
Ma questa è un’avventura, sì un’avventura. Fatta di un amore potente e di un’arrabbiatura costante. Di piccoli grandi gesti quotidiani. Di tanta frustrazione e piccole soddisfazioni. Dove un sorriso di mio figlio può fare la differenza.
Diversamente simili. Diversamente genitori. Proprio come me, te, noi. Ognuno con le proprie paure. Tutti con la voglia di condividere e aiutarsi a superare le difficoltà, a capire che con l’amore dei nostri figli sì, si va avanti. Un gruppo per dimostrare che quanto è successo non è stato tutto inutile, che la speranza non può mai mancare. Perché la diversità non sia più solitudine ma inclusione.
Allora essere diversamente genitori significa lavorare ogni minuto della giornata affinché i NON con cui inizia ogni fottutissima frase vengano cancellati, eliminati, distrutti dal nostro vocabolario. E provarci, provarci con tutte le nostre forze ed energie e con tutto l’amore di cui possiamo essere ancora capaci diventa il mantra.
Siamo un piccolo angolo protetto, dove poter affrontare in libertà emozioni, esperienze e momenti di vita. Dove posso ricaricarmi.