Oggi il L@bYoung non ci sarà, perché è festa nazionale: la festa della liberazione dell’Italia dal dominio nazifascista. Per ricordarlo e ricordarcelo – come anche l’anno scorso – ne abbiamo cantato insieme la scorsa volta: ecco le foto!
Per un mondo sempre più inclusivo, aperto alla differenza, accogliente e in pace. Ora e sempre resistenza.
BELL@* CIAO
Una mattina mi sono alzat@
o bell@ ciao bell@ ciao – bell@ ciao ciao ciao
una mattina mi sono alzat@
e ho trovato l’invasor.
O partigian@, portami via
o bell@ ciao bell@ ciao – bell@ ciao ciao ciao
o partigian@, portami via
che mi sento di morir.
E se muoio da partigian@
o bell@ ciao bell@ ciao – bell@ ciao ciao ciao
e se muoio da partigian@
tu mi devi seppellir.
E seppellire lassù in montagna
o bell@ ciao bell@ ciao – bell@ ciao ciao ciao
seppellire lassù in montagna
sotto l”ombra di un bel fior.
E tuttɜ quellɜ che passeranno
o bell@ ciao bell@ ciao – bell@ ciao ciao ciao
E tuttɜ quellɜ che passeranno
Mi diranno: o che bel fior!
E questo è il fiore del* partigian@
o bell@ ciao bell@ ciao – bell@ ciao ciao ciao
è questo il fiore del* partigian@
mort@ per la libertà.
CELEBRARE CON GIOIA!
Cittadine e cittadini si diventa, un passo alla volta, insieme.
Nel rispetto delle differenze e della storia. E delle persone che – uomini e donne – hanno dato la vita per la nostra libertà.
Viva la liberazione. Viva l’Italia antifascista.
Celebriamola insieme e non con sobrietà.
Anzi. Direi che ci vuole proprio piglio.
E gioia.Alle Bonicalzi, filosofa fotografa e formatrice
Coordinatrice del L@bYoung
DIRITTI ACQUISITI E DIRITTI CONTESI
Che senso ha oggi celebrare la festa della Liberazione dal nazifascismo?
Serve per ricordare che i diritti, anche quelli basilari, non sono mai guadagnati una volta per tutte, bensì vanno corroborati, difesi e finanche espansi: per un mondo più equo, che possa costruire una pace universale e duratura.Ma significa anche farsi carico del dovere di mantenere salda una libertà riconquistata a costo di vite umane, sacrifici e ideali alti.
Quando poi si tratta di temi importanti, come l’inclusione e i diritti delle persone con disabilità, non possiamo fare finta che non sia così: le barriere architettoniche lo sono anche nei palazzi del potere e nelle menti delle persone.
Decostruire il pregiudizio anche storico e chiedere a gran voce il riconoscimento dei diritti di tutti, tutte e tuttɜ – compreso quello di manifestare e di farlo con gioia! – è il nostro modo di fare cittadinanza attiva.
#vivalarepubblicaantifascista
#25aprile #oraesempreresistenza
#VivalItaliaAntifascista #antifascismo
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* Usiamo qui la chiocciola (@) e il cosiddetto scevà (al plurale, scevà lungo /ɜ/) insieme all’asterisco (*) come esperimenti linguistici di apertura alla differenza: l’una rende visibile anche il femminile, l’altro supera il binarismo di genere e l’asterisco aiuta nei casi più complessi.
Perché sì, tra chi ha dato la vita per la nostra libertà non c’erano solo maschi (così come non c’erano solo comunist*)!