Ecco il resoconto degli appuntamenti artistici del L@bYoung 2025, svoltisi da gennaio a marzo, con la guida preziosa dell’artista Leila Mariani che ci ha proposto il suo percorso Racconto di me.
LA PRATICA LIBERA DEL COLLAGE
Dopo lunga sperimentazione su me stessa, Racconto di me (il diario* ad arte),
è diventato anche un percorso di arte-cura per adolescenti e adulti.Racconto di me consiste nel realizzare una serie di pagine di diario, scegliendo fra materiali di vario genere e incollandoli a piacere su un cartoncino, ogni volta.
Il tutto deve avvenire in modo spontaneo e senza un obiettivo predefinito.L’attività è molto semplice [ che non significa banale!] e alla portata di chiunque.
Il risultato inconsapevole sarà il racconto di sé di quel particolare momento.
L’obiettivo è avere la possibilità di depositare ciò che inconsciamente ci affatica, per poterlo poi eventualmente ascoltare da distanza.Leila Mariani
artista, facilitatrice e conduttrice di gruppihttps://leilamariani.wordpress.com/
* In questa occasione, il lavoro di ciascun/a partecipante sarà custodito in una scatola, realizzata ad arte per l’occasione, da portare a casa oggi.
10 APPUNTAMENTI CON LE EMOZIONI…
Leila ci ha insegnato tante cose, tra cui il fatto che sia più facile mettere a fuoco le emozioni negative, piuttosto che quelle positive. Le une, infatti, ci sconquassano e sono bene evidenti, mentre le altre rischiano di passare inosservate se non ci facciamo caso. Perché? Perché siamo felici!
Il percorso è durato 10 incontri con i seguenti temi: dono, luce, buio, rabbia, amore, paura, tristezza, gioia, desiderio, me stess@.
Hanno partecipato in 2o fra ragazzi e ragazze.
Il metodo “Racconto di me” ha lo scopo di offrire una modalità espressiva inusuale e quindi la possibilità di far emergere ciò che con altre modalità espressive, che fanno parte del quotidiano e quindi consuete e codificate, non riesce ad emergere.
La proposta si divide in due momenti:
• il primo in cui ragazzi e ragazze possono scegliere fra molteplici materiali quelli che preferiscono da incollare a piacimento su un cartoncino, ispirandosi al tema proposto, creando la loro pagina di diario ad arte.
• il secondo in cui possono fare poesia spontanea, ispirandosi al tema proposto.Ogni partecipante è invitat@ a sperimentarsi in queste due attività senza aspettative. C’è chi si sente a suo agio nello scegliere i materiali, chi ne sceglie uno e chi tantissimi, chi fa una pagina di diario chi molte. C’è chi scrive una poesia senza sforzo, chi viene aiutato a trovare anche solo una parola.
L’obiettivo è sempre offrire altre inusuali e inaspettate possibilità di esprimere se stessi e se stesse.
L’esperienza con questo gruppo di ragazzi e ragazze, molto diversi fra loro per modalità espressive e comunicative, per livello di attenzione, per capacità empatica, per stato fisico ed emotivo è stata per me una sfida entusiasmante.
Il mio desiderio era riuscire, attraverso l’ascolto, a offrire a ognun@ di loro un tempo e un modo per ascoltarsi e quindi esprimersi e comunicare con l’altr@.In dieci incontri il funzionamento del laboratorio è diventato conosciuto e di conseguenza ognun@ di loro ha trovato il suo personale modo di viverlo con se stess@ e con gli altri.
… E UNA MOSTRA!
Nell’ultimo incontro abbiamo esposto i lavori di tutti e tutte.
È emerso il loro racconto e la loro ricca diversità.
Ho fatto notare loro come ogni raccolta di pagine di diario li rappresentasse anche se all’inizio sembrava che la scelta dei materiali fosse casuale e senza senso.
Ho proposto come tema finale loro stessi e stesse.
Chi ha voluto ha scritto una poesia spontanea ispirandosi al proprio nome.
GRAZIE, LEILA!
Foto di Alle Bonicalzi – coordinatrice del L@bYoung, fotografa, filosofa e formatrice